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IL "VERSANTE SACRO" DEL PARCO DEI MONTI
SIBILLINI
Bellezze
naturalistiche, ma anche storia,
tradizioni e un'immancabile aura di magia,
caratterizzano alcuni luoghi più che altri.
Per questo nel territorio del Parco possono
essere distinti quattro differenti versanti:
versante fiorito, versante storico, versante
sacro, versante della magia.... L’origine di
alcuni centri abitati del Parco va ricercata
nel ruolo svolto, fin dalla preistoria,
dalle popolazioni e dalle genti che qui
transitavano per scopi di lavoro (la
transumanza), di culto (i pellegrinaggi) e
di potere (le guerre). Moltissime sono le
testimonianze di popolazioni che hanno
abitato questo il territorio già prima della
fondazione di Roma, e che qui hanno lasciato
i segni preziosi delle loro culture. Ma
l’impronta maggiormente visibile è
indubbiamente quella medievale, come
testimonia la struttura urbanistica di gran
parte dei Comuni del Parco.
Compatti, austeri e isolati, numerosi centri
abitati si organizzano infatti, in quel
periodo, all’interno di mura fortificate con
torrioni e porte di accesso ubicate attorno
alle principali strutture del paese, come la
chiesa, il palazzo nobiliare e la piazza.
Chi viveva in zone isolate si dotava invece
di vere e proprie “case fortezza” come
testimoniano i numerosissimi esempi di: case
torri, nuclei murati e ville.
E' proprio in territorio umbro e nelle
immediate vicinanze che si estende il
versante sacro che comprende i comuni di
Norcia
e
Preci
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Norcia
Cuore di questo
importante settore del parco è Norcia ,
patria di
S. Benedetto
patrono d’Europa, famosa per il suo
splendido centro storico, la piazza con la
chiesa (XIV-XVIII sec.) dedicata al Santo,
il Duomo (XVIII sec.) ed altri interessanti
edifici storici.
La
cerchia muraria
di Norcia racchiude interamente la città per
uno sviluppo di 2 km circa, lungo i quali
sono collocate otto
porte
e diciassette torrioni dei venti originali.
Le mura mostrano feritoie, contrafforti,
frammenti antichi e parti più recenti; dopo
il 1979 sono state sottoposte a nuovi
interventi di consolidamento.
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Piana
di Castelluccio
Da qui partono le
escursioni: alle "marcite", originale
sistema di irrigazione permanente dei
prati realizzato, secondo alcuni, sin
dai tempi dei Monaci Benedettini; ai
Piani di
Castelluccio,
che sono costituiti da due ampie piane
di origine carsica, in mezzo alle quali
si erge l’omonimo centro abitato; all’Abbazia
di S. Eutizio, fondata alla fine
del V° secolo e divenuta famosa per la
capacità dei monaci di curare i malati
con le preziose e medicamentose erbe dei
Monti Sibillini.
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Preci
Preci è uno dei diciotto comuni compresi nel
territorio del Parco Nazionale dei M.
Sibillini istituito nel 1988. Con Norcia è
il secondo comune umbro del Parco che si
estende per 70.000 ettari tra le regioni
Marche ed Umbria. Castello di origine
medioevale risalente al XIII secolo,
Preci,
domina dall'alto di un poggio a m 596 s.l.m.
la Val Castoriana una delle
porte naturali per raggiungere da Nord-Ovest
il territorio del Parco dalla Valnerina.
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S.Maria della
Porta
Testimonia l'esistenza in passato di una
cinta muraria della quale oggi resta in
piedi l'arco di Finocchiaro che si apre
su un belvedere che domina il fiume
Campiano e l'omonima valle.
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Castello di
Todiano
Il
castello fu eretto nel XIII sec. dopo lo
sgretolarsi del dominio territoriale dei
monaci Eutiziani. Sorse sul poggio
attuale e vide il passaggio delle truppe
di Federico II nel 1227, di Carlo d’Angiò
nel 1265, di Braccio da Montone e di F.
Sforza nel ‘400; in seguito a ciò la
fortezza fu rinforzata con torrioni a
difesa. Della Rocca restano un torrione
semicilindrico della famiglia Fabbi
risalente al XIV sec.
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Castello di
Roccanolfi
La
fortezza, risalente al XIII sec., era
proprietà dei Signori Arnolfi; era
divisa in tre quartieri e circondata da
mura e fossi.
Nel XIV sec. gli Arnolfi
concessero una maggiore autonomia al
Castello permettendo alla popolazione di
costituirsi in Comunità alle dipendenze
di Norcia.
Il
Castello conserva ancora l’aspetto
medievale ed è delimitato da due torri
estreme di cui la superiore detta “della
Regina”. Le case del borgo testimoniano
la loro antichità con architravi del
‘400-’500.
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